Accesso all'area riservata

Dettaglio News

NEWS

Venerdì, 15 Feb 2019

CORRIERE DELLA SERA/ECONOMIA - Pagamenti (un po’) più veloci, a sorpresa lo Stato ora salda i conti


Pagamenti (un pò) più veloci ​​, a sorpresa lo Stato ora salda i conti ​

Che la pubblica amministrazione italiana sia irriformabile è uno degli inconfessati presupposti che trova tanti, se non tutti, d’accordo: nella maggioranza, all’opposizione, a Roma come a Bruxelles. E come tutte le ipotesi date per scontate avrà anche un grano di verità, ma per molti aspetti si sta dimostrando falsa. Il traguardo dell’efficienza resta lontano, eppure per chi osserva con un po’ di attenzione in certe aree hanno iniziato a emergere segni di miglioramento inattesi.

Lo si è visto pochi giorni fa, quando Farmindustria ha pubblicato i dati aggiornati a dicembre sui tempi di pagamento delle forniture di farmaci da parte delle Regioni. Probabilmente per la prima volta nella storia d’Italia, in media nazionale i bonifici non solo sono arrivati entro i tempi di legge (60 giorni), ma lo hanno fatto persino con un lieve anticipo. Si paga in genere a 58 giorni, quando erano 151 a metà 2015 e 251 nel 2012. Le statistiche complessive, peraltro, nascondono storie diverse fra loro. La Calabria resta l’amministrazione meno efficiente del Paese, con 219 giorni medi per saldare i fornitori di farmaci e persino un lieve peggioramento rispetto al 2017. Ma non tutto il Sud è immobile. I tempi di pagamento dei farmaci, per esempio, in Campania crollano a 35 giorni dai 162 giorni del 2015: dal terzo dato peggiore d’Italia al terzo posto nel Paese dopo il Veneto e davanti anche a Lombardia ed Emilia-Romagna. Anche il Lazio, che era in dissesto e alla paralisi dei pagamenti in anni molto recenti, dal 2015 ha dimezzato i tempi e oggi rispetta le scadenze di legge; sui saldi dei farmaci fa persino meglio del Trentino-Alto Adige.

Non tutto il sistema fa progressi, naturalmente. Assobiomedica, che segue il comportamento delle strutture sanitarie pubbliche verso tutte le imprese fornitrici, mostra un’abbondanza di situazioni ancora inaccettabili. Non solo fra i peggiori in assoluto, come l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone (paga a 456 giorni) o l’Ospedale Mater Domini di Catanzaro (454). Anche nei grandi numeri i progressi nella Sanità sono talmente lenti da far rischiare l’asfissia finanziaria ai creditori: nella media nazionale, il settore sanitario paga ancora a 110 giorni, appena undici meno di un anno fa e quasi il doppio dei massimi di legge.

Eppure una silenziosa mutazione per il meglio sta sicuramente avvenendo nelle burocrazie d’Italia, anche nel Mezzogiorno. Il recente aggiornamento di Siope +, la banca dati della Ragioneria dello Stato sui debiti commerciali di tutte le amministrazioni, contiene anch’esso sorprese positive. Il Comune di Roma Capitale ormai paga in media con un ritardo di appena otto giorni — non più 40 o 50 — sui limiti europei ed è appena di una settimana più lento del Comune di Milano. Il Comune di Verona paga con 29 giorni di anticipo sui termini, dunque subito e prima di molte grandi imprese; persino la Città metropolitana di Reggio Calabria non ha più centinaia di giorni di ritardo, ma un mese.

Questa trasformazione sta ribaltando, se non tutti gli stereotipi nel confronto fra Nord e Sud, almeno qualcuno di essi. L’ente più efficente d’Italia nel saldare i creditori, malgrado una montagna di 14 mila fatture da oltre cento milioni di euro, è l’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino. Al contrario fra i ritardatari spiccano anche amministrazioni del Nord come il Comune di Alessandria, che lascia passare quasi cento giorni, quelli di La Spezia e Sesto San Giovanni o la provincia di Varese.

La lezione di questa emergenza che inizia a passare, specie al Sud, può avere un’eco ben oltre il problema dei debiti commerciali. In un’Italia che fino a pochi mesi fa sembrava ossessionata dalle discussioni politiche sulle riforme, qualcuno ne stava perseguendo una senza la politica. Gran parte dell’accelerazione si spiega con gli incentivi e i disincentivi finanziari e di reputazione che la Ragioneria dello Stato ha messo, in silenzio, sugli enti. I governi degli ultimi tre anni non hanno mai davvero spinto in questa direzione, né si sono opposti. Ma alla fine anche loro devono prendere atto che per cambiare in meglio bisogna prima di tutto volerlo. 

di Federico Fubini

Vedi tutte le news

Assistenza Ordini e Magazzino​​


dal lunedi al venerdi
dalle 08.00 alle 13.00 e dalle 13.45 alle 16.45
Tel +39 081 212 81 74 / opzione "2"

email: ordini@soresa.it

Segreteria


dal lunedi al venerdi
dalle 08.00 alle 13.00 e dalle 13.45 alle 16.45
Tel +39 081 212 81 74 / opzione "4"

email: segreteria@soresa.it

Assistenza SISTEMA INFORMATIVO APPALTI PUBBLICI IN SANITÀ​​​ - SIAPS​


dal lunedi al venerdi
dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
Tel 800 078 666 (numero verde - da telefonia fissa nazionale)​​
Tel ​+39 0892857876 (da telefonia mobile o estero)​

email: hd-siaps@soresa.it