PI047110-22 | Gli importi posti a base d’asta , alla luce dell’attuale situazione economica risultano essere del tutto inadeguati al fine di garantire alle ditte candidate un’equa remunerazione delle attività di fornitura.
L’ultimo anno, com’è noto, è stato caratterizzato da un’importante crisi energetica mondiale, che ha causato un aumento esponenziale del prezzo dell’energia. Tale aumento è oggettivamente e rapidamente verificabile considerando che il valore medio del PUN (Prezzo Unico Nazionale), cioè il prezzo di riferimento all'ingrosso dell'energia elettrica, sia passato da un valore pari a 60,39 €/MWh del Marzo 2021 ad un valore più che quintuplicato e pari a 308,07 €/MWh del Marzo 2022.
Le ripercussioni di tale aumento impattano pressoché la totalità dei mercati, ma hanno un impatto ancora più evidente sulle imprese produttrici e distributrici di gas, le quali sono notoriamente energivore e per cui la componente di energia elettrica ha un peso che si aggira intorno al 50% del costo di produzione.
È conseguentemente noto che tutte le aziende operanti nel mercato dei gas medicinali hanno chiesto, stanno ottenendo e in gran parte dei casi già ottenuto, un adeguamento dei prezzi al rialzo ai propri clienti; incrementi di prezzo che non sono però stati assolutamente considerati nella determinazione dei prezzi a base d’asta relativi al presente appalto.
Tale tematica era già stata affrontata anche dall’ANAC che, in una nota del Presidente Giuseppe Busia del 22 Febbraio 2022, aveva già sottolineato l’importante impatto dei prezzi delle materie prime e chiesto a Governo e Parlamento un intervento normativo sulla revisione dei prezzi negli appalti, sottolineando gli eventuali rischi di un mancato intervento.
Busia scrive infatti che “L’obiettivo dell’Autorità è quello di stabilire meccanismi che consentano di riguadagnare un equilibrio contrattuale, adeguando un aumento dei valori negli appalti per tenere conto dei costi reali. Se non lo si fa: o le gare vanno deserte, o partecipa solo chi poi chiederà varianti con aumento dei prezzi, oppure la prestazione non viene adempiuta”, sottolineando non solo l’esigenza di garantire una corretta determinazione iniziale dei prezzi, ma anche la necessità che tali prezzi possano essere adeguati e indicizzati nel corso degli appalti sulla base delle evoluzioni dei costi sostenuti dagli appaltatori.
Da sottolineare, in ultimo, come tale nota sia risalente al 22 Febbraio 2022, 2 giorni prima dell’invasione della Russa in Ucraina, invasione che, tra le sue tante nefaste conseguenze, ha causato anche un esacerbarsi della crisi energetica già in atto.
Pertanto si richiede un adeguamento al rialzo dei singoli importi posti a base d’asta che tenga conto dei forti rincari delle materie prime e della significativa crisi energetica in atto.
| Spett.le Ditta,
come precisato nell'avviso l'importo indicato costituisce una stima presunta, finalizzata anche a sondare i prezzi del mercato. L'importo presunto in quanto tale non è base d'asta, pertanto non è previsto a pena di esclusione. |
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